La prima cosa che ho notato, e ciò che sto per dire ha preso sempre più conferma col passare dei giorni, è l’assoluta confusione e baraonda, ormai diventata insopportabile, che distingue un po’ tutta l’India, ma molto Puttaparthi, confusione che non ha più nulla né di mistico, né di esoterico, né di spirituale.
Tutto ciò è stato perso nel corso degli anni, ci sono bigottismo, fanatismo, pazzia all’ennesima potenza.
Anni prima, tutto ciò era più velato, forse da una mia forma di impreparazione, ma soprattutto perché c’era meno gente, meno confusione, più spiritualità.
Sono spariti i vecchi devoti, c’è stato tutto un riciclo di gente.
Non ho più trovato i maxi-devoti di un tempo, data la confusione come dissolti e tornati nei loro paesi.
Gli eccelsi di Baba, i superdevoti, tutti quelli che montavano in cattedra, quelli che spiegavano l’umore del Maestro, l’andamento del Darshan, erano tutti defilati non so dove.
Sparite tutte le facce granitiche di un tempo, tutte quelle che abitavano sia dentro sia fuori le “mura”, andate chissà dove; lasciando il posto ai nuovi invasati, ai nuovi piedicazisti dappertutto, ai nuovi OM SAI RAM messo anche nella minestra, ai nuovi con le mani congiunte in fase di assoluta preghiera e meditazione.

Autrice: Raffaella, in arte Sathya