Rosa era solita pronunciare queste parole. “ Tutti mi vogliono bene, e io devo imparare a volermene sempre di più, me lo merito”. Rosa non possedeva una grande cultura, ma non se ne faceva di sicuro un problema, la cultura del saper vivere faceva parte di lei. “ Io so fare tutto, tutto di tutto e chi mi conosce mi deve solo essere grato di stargli accanto, senza esagerare. Sì perché io sono e rimango una persona libera, di muovermi, di fare , di andare dovunque io voglia: nella vita conta saper lavorare e poi godersela, divertirsi, per tutto quel che si può”. Rosa non era cattiva, ma quando si cacciava in testa di non venire ammirata come lei desiderava, si arrabbiava tanto profondamente da stare male e da fare star male coloro che pretendevano di intrattenere con lei un rapporto alla pari; e se reputava di avere subito un torto provava un rancore profondo, indelebile, nei confronti di chi glielo aveva inferto. Una volta le era capitato di conoscere una persona che l’aveva incaricata di provvedere a proteggere un ambiente dai topi che avrebbero potuto infestarlo. Le retine da posizionare nelle aperture erano cinque, ma lei aveva provveduto a farne inserire solamente tre e quando la persona se ne era accorta lei si era offesa. Per di più la persona le aveva detto che non importava, che avrebbe incaricato qualcun altro di posizionare quelle mancanti…Rosa e quella persona si trovavano nel centro della cittadina in cui vivevano entrambe, stavano camminando rasente ad un muro e Rosa, infuriata ,quasi piangente ci si era addossata; la persona, che soffriva di problemi respiratori, la aveva esortata a stare tranquilla, si trattava di una stupidaggine, ed aveva aggiunto che pure lei aveva bisogno di rimanere tranquilla….niente da fare, Rosa si era sentita maltrattata e per quella sera non aveva più pronunciato parola. E così aveva sempre reagito , davanti ad ogni contrarietà. Lei doveva, voleva essere sempre nel giusto, aumentare la propria autostima…col passare del tempo la persona, che spesso si trovava ad avere a che fare con lei, non sempre riusciva a tacere, quindi le due trascorrevano momenti poco piacevoli, inoltre la persona non era più disponibile come una volta, quindi pian piano il loro rapporto si era sgretolato. Alla persona era assai dispiaciuto, a Rosa no: le persone ingrate si sostituiscono, lei aveva moltissime amiche che le volevano bene, talmente tanto che senza di lei non sarebbero sopravvissute. Più avanti nel tempo Rosa , abituata a raccontare le cose con una gran fantasia, una volta si era dovuta rendere conto che qualcuno aveva smesso di credere a tutto quel che diceva, ed aveva affrontato quei vari qualcuno con grinta, senza ottenere un gran risultato; allora aveva sostituito anche quelle persone, con altre, ma non ne era rimasta contenta. Una volta aveva provato a stare da sola, ma non ne era capace, si immelanconiva, annoiava: per una così come lei, quel che contava era un tipo di vita frenetico, in cui lei fosse sempre al centro dell’attenzione, potesse sentenziare su questo e quello, ascoltata con venerazione. Molto più avanti nel tempo Rosa si era imbattuta nella persona delle retine, dei topi; era rimasta indecisa se salutarla, e si era dovuta accorgere che la persona forse l’aveva riconosciuta, ma aveva proseguito il cammino; quella volta Rosa era riuscita a provare una sensazione di dispiacere, quasi disagio, poi aveva fatto spallucce. “ Tutti mi vogliono bene, lo so, non posso , non voglio mettermi in discussione”.
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