SpaccamaroniSì sì, proprio spaccamarroni. Così Simonetta si era sentita apostrofare. La vicenda ha inizio un lunedì qualsiasi, o un martedì; la donna non ricorda più bene. E da quel giorno per troppi altri Simonetta era stata spremuta come un limone, trangugiata come un marrone di quelli morbidi, molto glassati. Procedendo con ordine, una sera Simonetta viene richiesta di una telefonata da parte di una persona cui lei aveva chiesto amicizia su fb. La donna aveva chiesto amicizia a quella persona ed alla compagna in quanto aveva sempre sentito parlare di loro, e li aveva pure sentiti al telefono, non per sua iniziativa. Simonetta aveva chiesto amicizia avvisando il referente che glieli aveva fatte conoscere; le sembrava che fossero amici datati, quasi reali, e nulla sapeva della situazione che si era venuta a creare. I due amanti erano in rotta, questa volta gravissima, quindi l’uomo l’aveva cercata con uno scopo preciso, che Simonetta non poteva conoscere. Dal canto suo Simonetta proprio in quei giorni aveva interrotto la conoscenza con il referente, una persona da sempre voltagabbana, cosa che ormai la donna non riusciva più a tollerare. Ordunque, l’uomo, dopo i primi convenevoli, prima per messaggio poi appunto a voce, le aveva riversato addosso tutta la problematica, in cui in qualche modo era coinvolto il referente di Simonetta. Ossignore, che profluvio di considerazioni, che grande dolore, quanti dubbi: Simonetta aveva ascoltato e si era coinvolta, mani e piedi. La donna avrebbe voluto aiutare quella persona, che stava vivendo  un dramma analogo a quello che aveva vissuto e che ancora stava vivendo lei stessa. Gli abbandoni, gli addii di tipo emotivo, che provengano da un uomo o una donna, e rivolti ad un uomo o una donna, sono sempre molto spiacevoli; Simonetta voleva risparmiare a quell’essere umano il calvario da lei tante volte vissuto, in modo particolare con quel referente per cui lei era arrivata a richiedere quella dannata amicizia su fb. La donna pensava ad una coppia litigarella ma in fondo felice, dono che a lei non era spettato, mai nella vita. Quindi si era applicata come e meglio poteva a tener compagnia all’infelice, a consigliarlo, non si sa mai, perfino di stare in campana, se del caso. Insomma Simonetta, aveva anche accettato di vedere quell’uomo, per consolarsi e confidarsi a vicenda, in perfetta amicizia. Qualche volta, durante il contatto al tel, l’uomo scherzava da maschio, ma la donna pensava fossero modi di dire, da compatire. Invece no. Un sabato nel pomeriggio, l’uomo arriva al suo domicilio, cortese ma molto nervoso. Simonetta dal canto suo la mattina aveva subito un intervento, quindi i punti tiravano, la faccia era gonfia e non avrebbe dovuto parlare. Ma a quello non importava un bel niente…I due parlano, leggono, si scambiano pareri, amarezze…che per Simonetta rimanevano sempre mirati al far chiaro nell’uomo sulla sua situazione sentimentale, così da soffrire di meno. Invece l’uomo voleva solo una cosa da lei, la scopata consolatoria. Non ottenendola, nonostante il lungo tragitto da affrontare di nuovo nel giro di poche ore, se la era squagliata. Questo è. Il giorno dopo arrivano vari messaggi, anche la voce…che cambia tono. Quando la donna, scherzando, espone alcune pretese su quel che lei avrebbe desiderato se lui fosse purtroppo rimasto libero, corna facendo, egli comincia ad insignirla di epiteti più o meno salaci, fino appunto alla spaccamarroni. E rinfaccia pure lo sforzo sostenuto per andarla a trovare, con un tono talmente cattivo….ma cattivo….Simonetta riesce appena a licenziarlo al tel, poi stoppa il contatto…a mai più. Un vampiro incoerente, uno spaccamarroni.  Invece il tipo richiama, non contento. E alla fine minaccia…poi condisce…Ma Simonetta ormai non si fida….al massimo reciterà.