Non riesce a crederci, non ancora, non sul serio. Marina ricorda tutta la scena, ma, ripensandoci ogni volta tende a rimuovere i particolari, soprattutto il dialogo orribile con quella donna. La sdrumatrice morale, anche fisica forse. Ma il fisico a Marina interessa di meno: ciascuno può fare come vuole se è libero. Veramente la sdrumatrice morale ai tempi in cui era iniziata la tresca lo era stata anche fisica: a quei tempi non esistevano le condizioni per cui lei avrebbe potuto sdrumarsi un uomo che era ancora impegnato! Di ribaltoni con donne Marina ne ha vissuti parecchi; il peggiore, a vita, con una giovane donna anche lei sdrumatrice, cioè una a cui i sentimenti a non interessano. Solo i quattrini… In precedenza Marina aveva subito il ribaltone da parte di una seconda sdrumatrice economica, una che le aveva letteralmente rubato dei soldi promettendo cose che già sapeva di non voler mantenere. Passi anche lei. Ma la sdrumatrice morale! Quella no. Purtroppo non ci si poteva sbagliare. Nel negozio, Marina aveva sorpreso la donna in compagnia; una compagnia a lei molto nota. Il vigliacco se la era squagliata dicendo “ vi lascio alle vostre cose”, e questo passi. Era sempre stato così, un vigliacco . Ma lei! Così perbenino? Due giorni dopo, una domenica, Marina era passata davanti al negozio in compagnia di sua cugina. La macchina del vigliacco era la sola davanti al negozio deserto; e questo passi. Lei, no: quella bastarda aveva avuto il coraggio di dire a Marina “ mandi sua cugina a parlarle”. Cioè; Marina da tempo non vedeva una persona comunque a lei molto cara, la sdrumatrice a vita, e più volte aveva chiesto alla sdrumatrice morale se per caso l’avesse incontrata, se le avesse consegnato il bigliettino da visita che secondo Marina doveva testimoniare il proprio impegno nel cercare di ristabilire il contatto. La sdrumatrice morale aveva sempre mentito, ormai era chiaro. La sdrumatrice morale gestiva il vigliacco che a sua volta frequentava la sdrumatrice a vita comunque molto cara a Marina. E di sicuro, difendendo il vigliacco, esonerandolo da ogni responsabilità, delegando alla cugina un compito che non le spettava, la sdrumatrice si dimostrava una manipolatrice di situazioni in cui lei non avrebbe mai e poi mai dovuto mettere il becco. Quella donna aveva finito di sfasciare una famiglia già sfortunata. Ma a lei cosa importava ? Lei stava sul pulpito, abituata a sentirsi una dea, riverita, osannata. La sdrumatrice morale era ricca, molto ricca, quindi secondo lei poteva fare ciò che voleva. Da anni riceveva le confidenze dell’ingenua Marina, e riportava il tutto al vigliacco. Ecco, soprattutto da parte di donne, si tratta di comportamenti davvero esecrabili. Marina continua a pensare all’ultima frase di quel dialogo orribile. Lei chiede alla sdrumatrice dove sia andato il vigliacco, e quella, indifferente, risponde “ sarà andato in bagno”, con un tono da cui si poteva facilmente dedurre che lì quell’uomo era di casa. Marina non ha mai sdrumato nessuno in vita sua; ora comincia a chiedersi che cosa si possa provare a comportarsi così. Forse una forma di delirio di onnipotenza, l’ubriacatura del proprio essere. IO: gli altri, le altre non contano, deve essere questa la sensazione. Eh. Al momento Marina non aggiunge altro. Tranne che, tempo dopo, ha avuto occasione di incontrare la persona che da tempo cercava di contattare proprio tramite la sdrumatrice morale. La sdrumatrice morale aveva ben lavorato: la sdrumatrice a vita era ormai del tutto glaciale, implacabile, divenuta la fotocopia perfetta della sua ispiratrice.
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