Mi attanaglia una tristezza assurda, quasi inconciliabile con la mia necessità di esistere. Mi riesce difficile dialogare con una persona tanto vicina ed altrettanto estranea. Un misto di inconsapevolezza delle variegate razionalità del dover vivere e di voglia di vivere, senza capire né voler capire quale strada scegliere. E così io mi trovo spiazzata, non potendomi erigere a consigliere imparziale di una vita che mi coinvolge; e neppure essere l’amica che vorrei. L’unica speranza è di avere forza sufficiente per rigenerarmi ogni volta, estraniandomi quel molto che serve per dare respiro al disagio reciproco, al fine di ritrovarci, almeno un poco. Per me e per lei.
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