Farsa

Il tutto succede proprio a cavallo dell’esplosione della pandemia. Per lo meno nella versione ammannita dai capipopolo, sofferta dal popolo, seguita dalle restrizioni, notorie e pesanti. E dalla morte di tante persone i cui corpi vengono trasportati al crematorio su camion dell’esercito, senza che le vittime avessero potuto salutare nessuno; fra esse, ed in numero spropositato, quelle che, il più delle volte, hanno prima dovuto subire  l’involontario confino nei luoghi denominati case di riposo. Ovvero, a dirla chiara, anticamere dell’obitorio. La vita è una farsa mostruosa, in cui le esigenze dettate dal dio denaro, il demone D, arrivano a giustificare comportamenti di così elevata ipocrisia che il genere umano dovrebbe provare enorme vergogna. Ma tant’è… alleggerendo, dalla farsa mostruosa, scendiamo ad una molto più piccola, ma sempre indicatrice di come, pur di guadagnare denaro, molte persone si ergano a giustizieri indefessi, sul nulla, tranne che il loro spropositato egoismo… Succede che una povera diavola , anche sì sostenuta da una presenza maschile, nel corso delle settimane precedenti la data iniziale della pandemia, almeno secondo la versione ufficiale propinata alle masse , nel corso di alcune settimane , con grande dispendio di denaro, tempo e fatica, riesce ad organizzare una serie di incontri per poter visionare un immobile al mare. Aiutata, avvalendosi di conoscenze sul posto e soprattutto di internet, prenota l’albergo, riesce a stilare una lista degli appartamenti da poter visionare, in mano a parecchi agenti immobiliari, la correda di nominativi, orari, numeri di telefono ed organizza tre giorni di full immersion. Come già detto e risultante in internet, la maggioranza di questi immobili era in mano a varie agenzie che la povera diavola pensava collaborassero civilmente fra loro secondo canoni noti. Cioè, non essendoci nessuna esclusiva, poteva capitare di dover rivedere più volte lo stesso immobile, tempo perso ma anche vantaggio: poteva succedere che una casa vista una volta, sempre di fretta, con un agente, rivista una seconda, con un agente più affabile, potesse apparire sotto un’angolazione diversa. Quindi la povera diavola cercava di cogliere il meglio da quella gran faticata senza sentirsi assolutamente in difetto. Per cosa? Gli appartamenti non erano in esclusiva, quindi, non avendo lei firmato alcunchè riteneva di essere a posto, verso se stessa anche gli altri. Peraltro, ad un certo punto della full immersion, aveva visto un certo numero di appartamenti e tendeva a fare confusione. Capitava che nello stesso palazzo fossero in vendita più appartamenti , e lei sempre al seguito di agenti sempre di corsa, non si poteva ricordare di tutto. In occasione di una visita doppia si era trovata a varcare una porta che immetteva in un appartamento già visto, e lei, riconoscendolo, non si era fermata come se stesse profanando chissà…poi travolta da interessanti proposte di ristrutturazione si era dimenticata di usare il megafono per avvisare che lei lì c’era già stata…che disastro!! Succede che la povera diavola, a poche ore dalla partenza, paga l’albergo e decide di tornarsene al domicilio come doveva, e di cercare di fermare quell’appartamento con gli agenti presenti al momento che precedeva la partenza. Dal domicilio versa un acconto tipo proposta confirmatoria, accetta anche un aumento di prezzo, motivato da una mail dei proprietari, disdice i lavori di eventuale ristrutturazione per rientrare nei costi, poi si mette l’anima in pace e si dedica al quotidiano. Una mattina, lei che in genere non risponde a nessuna chiamata di sconosciuti, per caso risponde ad una chiamata che portava il prefisso del luogo in cui si era appena recata. Si sente chiedere chi lei sia, stranita risponde e la voce dall’altra parte si qualifica ed inizia a vociferare accuse pesanti, minacce e considerazioni degne di una querela. La voce blatera, non lascia nemmeno ribattere, rigira la frittata in modo da indurre la malcapitata ad ammettere di essere stata intortata, reitera, quindi dichiara che la povera diavola verrà convocata in tribunale per rifondere i danni. Di cosa?? Ancora la povera diavola non riesce a comprenderlo. Ma comprende benissimo che in un circo di matti, doppiogiochisti, se non ci si difende si fa la fine del topo, chi insulta, chi chiama ‘ carissimo’, chi se ne sta bello tranquillo a guardare…denaro, denaro, denaro e nient’altro che quello. Lei è la colpevole, i concorrenti alla vendita hanno bisogno di una capro espiatorio per coprire la totale mancanza di intese solide e corrette fra loro, con relative informazioni reciproche. I padroni di casa, che avevano distribuito le chiavi, subiscono una scenata da parte della casa madre dell’agenzia accusatrice, ma non vengono minacciati di tribunale. Loro no. Poi la cosa decanta, per poco, riesplode in wa con un lungo messaggio da paranoia, e, terminato il periodo pandemico, l’agente famelico ritorna alla carica, dichiarando che il virus non lo avrebbe distolto dal pretendere quanto gli spettava. La povera diavola, inchiodata in casa da una malattia, cerca di mediare fra i tre, con il gran risultato che non ottiene un bel niente. Tranne, alla fine, che lei è un po’ ingenua, troppo educata, e di sentirsi ripetere ancora da parte dell’agente famelico che lei è un’imbecille mal consigliata e che lui proseguirà nella denuncia. La muta di quelle persone le ha tolto ogni gioia anche entusiasmo per il proposito di recarsi là. Se potesse cancellerebbe dalla memoria quell’abitazione e quel luogo. Ma non si può. Quindi la povera diavola si rassegna a tirare avanti, vada come la vada. Poi, in extremis, la poveretta decide di rivolgersi a dei legali  ben conosciuti  ed estranei all’ambiente. Col loro aiuto le cose si appianano, dal momento che la muta viene costretta a sciorinare le proprie magagne, cui la povera diavola era del tutto estranea. Cose da matti, l’eterno coronavirus che da sempre ci affligge. Prepotenza, ingordigia, falsità e nessun rispetto per gli altri. Una farsa- tragedia, come succede di dovere subire dalla maggior parte delle persone, purtroppo. Si potrebbero scegliere strade migliori per relazionarsi, ma ci vorrebbe l’impegno di chi riesce a pensare che la vita non si risolve ricorrendo agli schemi costruiti senza tenere conto della modestia che dovrebbe albergare in ciascuno di noi, formichine nel vasto universo, che non merita tanta ignominia; arriverà il giorno che l’universo ci disconoscerà, ci metterà da parte alla guisa di scorie, senza meta e senza costrutto. Esseruncoli, incapaci di produrre energia, quella vera, improntata su di una parola molto importante e altrettanto travisata o misconosciuta; amore, unione, non farsa di vita.