“Secondo una certa disciplina orientale, la perfezione del cerchio è costituita da due componenti, yang e yin. Nel cerchio (Tao), gli elementi, pur rimanendo distinti, si completano. Ora, a prescindere da osservazioni di tipo tecnico-filosofico di cui non è questa la sede, nonché dalla speculazione su ruoli e metafore di tipo tutt’altro che meramente simbolico, nell’ottica dell’attuale società, a voler trovare una certa analogia, quegli elementi di complementarietà sono andati via via assumendo una connotazione per cui la completezza interattiva tra maschio e femmina svanisce o si modifica sostanzialmente. L’ottica è appunto quella del cosiddetto ‘Trombamico‘ e, dunque, primariamente, del ‘Cerchio a metà‘. Vale a dire, un tipo di relazione in cui le parti non mirano a fondersi, quanto piuttosto a usufruire l’una dell’altra, cosicché il più delle volte il rapporto tra i due sessi, lungi da ogni vera e profonda consapevolezza, si limita, per un motivo o per l’altro, alla superficie più parziale della conoscenza.”
Per ‘allargare’ quanto enunciato, ritengo opportuno, fra quelle ricevute, trascrivere una piccola parte dell’e-mail inviata da un lettore: si tratta di un testo semplice, molto spontaneo.
“… mi è piaciuta molto l’intuizione che fa da trama al libro, ho trovato molta freschezza nelle parole di Bea, forse anche un po’ di sana ingenuità che rende sempre belle le cose della vita. Da come leggo vedo in Bea un certo atteggiamento di critica nei confronti del trombamico che non chiude il cerchio, ma forse è troppo severa con se stessa e con gli altri, perché anche lui, povero trombamico, è alla ricerca di qualcosa o qualcuno che magari non riesce a trovare in altro modo nel mondo reale e lo va cercando in quello virtuale… del resto chiunque entri esprime un bisogno di contatto umano… anche i più evoluti… ma chi l’ha detto che dal sesso non può nascere amore e viceversa…?”.
La domanda lascia aperto il terreno; avatar Bea non ha mai affermato il contrario, ma sostenuto con convinzione che nell’approccio amoroso la sensibilità femminile, quella autentica, è molto diversa da quella maschile. Bisogna esserne consapevoli, così come bisogna ricordare che “l’amore è la forma più completa concessa agli essere umani per accostarsi alla consapevolezza di sé”.
Editore: Cicorivolta
Autore: Ione Vernazza
Argomento: Tema Libero
Anno: 2011
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