Pensavo di averla perduta. Al bancone dove mi sono recata per denunciare la perdita mi ritrovo di fianco una faccia di pietra. Invecchiata come la mia. La faccia di pietra mi squadra e non saluta.  Secondo lei, il primo passo doveva toccare a me, come ai tempi. Una grande ‘signora’, molto amante del vino bianco e dei soldi che le sono piovuti dal cielo. L’ho guardata diritta negli occhi e ho condotto il suo gioco: non ci siamo riconosciute. Mi dispiace. Anzi. Mi piace. Come la carta nuova, per cui nello scontrino, finalmente, viene omesso un cognome che non mi appartiene.