“… non ho parole….forse era meglio non ricevere nulla…tu soffri e non hai bisogno di briciole…e la ragazza gode…gode nel donare briciole…non è così che dovrebbero andare le cose…staccati da tutto…vivi per te stessa….nuovo libro, pagine bianche e belle pulite…stop sofferenza…oggi ho letto…Lalla e Lele, mi sono fermata tante volte, non riuscivo a continuare, troppa sofferenza, terribile…per Lalla che sogna ad occhi aperti e non può incontrare Lele nella realtà…terribile…”. “Hai ragione, su tutto. E non sei tu la sola persona che me lo dice. Io in effetti vivo una dualità per me molto pesante. Voglio un gran bene a quella ragazza, e, da che avevo saputo della nascita di suo figlio, mio nipote, ho dovuto patire non solo per lei, ma per lui. Nel senso che mi sento abiurata, ridotta ad elemosinare un messaggio in whatsapp, senza potere mai telefonare, e, nelle rare volte che lei mi ha concesso di vederla col bimbo, soprattutto nell’ultima, sentirsi oggetto di sole richieste economiche, manco fra l’altro io fossi ricca…le misere briciole che mi vengono buttate hanno segnato anche il modo di vedere quel bimbo, che ode tali discorsi. Ripeto, hai ragione. Al mondo esistono figli e nipoti allevati al rispetto ed all’affetto. Se purtroppo ciò non succede bisogna davvero sapere sfuggire ad una tortura gratuita, che a nulla giova. Neanche a chi la perpetra, convinto di potere agire come gli pare, senza il minimo senso di modestia e lungimiranza…per i bimbi i nonni dovrebbero costituire un sicuro punto di riferimento, stimati e benvoluti. Cara amica hai ragione su tutto. Le Briciole non saziano il corpo e intristiscono, avviliscono l’anima…”.
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