La donna chiamata Viola a volte, cioè quasi sempre, si trova a riflettere sui mille perché della vita. I viventi nascono, vivono, muoiono …. Nel frattempo il più delle volte, a meno che non siano malati, corrono, in maniera frenetica. La vita è una beffa, una grande burlona che gioca con quei viventi il cui istinto di sopravvivenza, limitato al puro istinto, li porta a credere che mai moriranno, la questione riguarda gli altri. Viola si chiede perché i viventi non avvertano la necessità di fermarsi almeno un’oretta ogni giorno per riflettere, invece di schizzare ogni dove in modo frenetico, ubriachi di troppe illusioni sbagliate. In quell’oretta almeno gli umani, causa di tante sventure per gli altri viventi denominati bestie o animali, per la natura che li circonda, dovrebbero fare il punto, il bilancio delle proprie azioni, capire che la fine arriva per tutti e credere che dopo esista qualcosa, una dimensione cui si arriva soltanto mediante un sistema di vita terrena basato su valori inalienabili. Anche soltanto la consapevolezza della fragilità del proprio corpo potrebbe aiutare. Viola pensa che il corpo sia un mero contenitore molto malfatto; nel senso che è permeabile alle malattie, al dolore. Chi o cosa l’ha costruito deve essere un grande beffardo, anche crudele, quasi sadico. Il corpo certo è un’opera mirabile, complicata, ma è destinato a deteriorarsi, soffrire, corrompersi, dissolversi. Quindi chi non si sofferma a comprendere tale parabola, pensa che la vita consista in cose che nulla contano davanti alla prospettiva di un qualcosa di molto migliore. Viola comincia a chiamare Beffa colei o colui che hanno creato il contenitore chiamato corpo. “ Ascoltami Beffa, perché sei tanto carogna? Ti diverti? Ti diverti al vedere l’uso che i cosiddetti viventi fanno della propria vita? E’ colpa tua oltre che nostra. La nostra mente è limitata, soprattutto per quanto riguarda le emozioni, i sentimenti, che sono pura energia….tu leggi nella mia mente, sai quello che ho affermato prima….dunque rispondimi, perché ci hai creato così stupidi?”. Viola si trova seduta in panchina sul lungomare, di fianco a lei si materializza una persona, avvolta da una lunga mantella color crema, col cappuccio che le copre la testa. Il viso è magro, gli occhialoni le celano gli occhi. Vista così sembrerebbe una donna, ma quando inizia a parlare il timbro di voce è di tipo meccanico, inoltre si capisce a stento quello che dice. Viola ricorda soltanto “ Tu vorresti sapere se l’aldilà esiste….si, per chi si comportasse come tu desidereresti….dici che chi vi ha creato è una carogna…si e no. L’universo non è lineare, è in cambiamento ….non si basa su esseri come siete voi, ed alcuni sono appunto ‘burloni’, anche ‘sadici’. Vanno tenuti alla larga….considerando il potere che hanno, non sempre basato sulla cosiddetta bontà…il mistero prosegue, anche per chi fa parte della dimensione diversa da quella terrena….adesso tu mi vedi in sembianze umane, in realtà non ho corpo, conservo la capacità di ragionare ma non con la vostra mente…non potrei avere quel che voi chiamate cancro al cervello, che è carne…per noi le emozioni, il pensiero non stanno richiusi in una scatola chiamate cranio….da voi sono già venute molte entità strutturate come esseri umani e vi si sono mischiate pro tempore….succede in molte parti dell’universo, sono esperimenti…tu pure hai avuto un piccolo esempio di questo con la tua Anguilla, che alla fine vi ha abbandonati, almeno in apparenza. In effetti voi in generale siete viventi che hanno offerto e continuano a farlo ben scarsa prova del loro valore energetico….ora devo smettere ma tornerò, se prosegui cosi….tranquilla, l’al di là esiste e tu istintivamente lo sai…”. Il ‘fantasma’ svanisce e Viola si ritrova di nuovo sola in panchina, davanti al mare. Non si sente più sola, la sua oretta di meditazione le è stata concessa con l’aiuto di una Beffa molto gentile, quasi affettuosa.
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