…le immagini facevano da supporto alla musica che era la vera attrice, si trattava dei “Poemi Asolani” di Malipiero, che conoscevo come una voce da enciclopedia. Da quel momento decisi che dovevo conoscere questo autore, difficile ma molto romantico. Userei la definizione di romanticismo fatta da Baudelaire, musica in grado di suscitare emozioni in armonia con il proprio stato d’animo. Non la ascolto di continuo ma in particolari momenti mi piace riandarvi. Non so se ci sono nessi o è un mio arbitrario collegamento: quando la ascolto mi rievoca un po’ Goldoni, Canaletto, Byron, Ruysdael, Turner, una musica da chiaroscuri per la quale occorre possedere molta testa ed anima. In seguito incominciai ad ascoltare qualche quartetto, poi alcune suite che sono come una successione di pannelli…certo S. Gimignano, Siena, Volterra: dire bellissime non basta. Ma Asolo è speciale. Ti appare venendo dalla pianura come distesa su delle colline a pinnacolo, che si susseguono una di fianco all’altra. Sembra un quadro del Giorgione, un paesaggio fra medioevo e rinascimento. La spinta a visitarla fu la lettura di un libro di Pietro Bembo, “Gli Asolani”: la descrizione era estremamente viva, o forse anch’io ho voluto intravedervi aspetti che non erano nell’intenzione dell’autore. Asolo è sempre stata una piccola colonia di nobili inglesi. Gli scorci sono bellissimi: come posso render l’idea di una strada tortuosa tagliata fra il verde, mentre conduce ad una splendida villa del XVIII secolo, forse Villa Pasini? Non ricordo bene, difficile descrivere il mio stato d’animo ad ogni scoperta di quelle colline inesplorate. Sono contento di come “sento” oggi, perché questi interessi, a scuola si direbbe multidisciplinari, e che ho iniziato a conoscere prima in forma grossolana poi via via con maggiore discernimento, mi permettono ora non solo di ricordare con un particolare filtro, ma attraverso il crogiuolo della vita, di “ sentire”, appunto. Forse faccio ridere ma non mi interessa. Anche la laguna di Grado, che questa sera ho intravisto da lontano, ogni volta mi suscita stupende emozioni; chissà cosa mi potrebbe capitare domani, l’importante è vivere consapevolmente. Certo, io come persona posso piacere o no, ma prendendo a prestito una frase di Neruda, nel mio piccolo dico “ confesso di aver vissuto”.
Autore: Cardo
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