Baba è sul mio sentiero e mi tende la mano, giù cala l’abisso dello strapiombo, ma Lui mi tiene ben salda sui costoni di roccia anche se soffia il vento gelido. Spazzami via Signore quest’angoscia di vivere solo per far contento il mio prossimo! Perché se io amo e servo coloro che hanno bisogno sono fraintesa e considerata cretina? L’amore con cui aiuti gli altri non si misura, non sono loro ad essere aiutati, bensì il Signore. Rifuggi dall’egoismo e dalla angoscia del tuo prossimo, rifugiati nel silenzio della tua beatitudine e non preoccuparti che Baba naviga con te verso l’azzurro. Sono qui accanto all’acqua della mia Valle, non si può dire che io stia soffrendo anche se il cuore mi si imprigiona tra due spunzoni di roccia. L’OM dalla mia bocca scivola via lontano e viene a posarsi, Signore, ai tuoi piedi, da cui ebbe l’origine. Piano piano la situazione di pace mi fa respirare e porta via quel nodo duro che stringe la gola. Grazie Baba per il tuo respiro dolce e che mi accarezza, per le farfalle che si posano sui miei vestiti, per il ranocchio che mi guarda da lontano, per il serpentello nostrano che sta in agguato dietro il masso, per l’acqua che scroscia sopra il mio capo, per la presenza di Ivan che mi lambisce i capelli. Ti ritroverò a Prashanti ancora. Il mio cuore non sarà più vuoto ma colmo di sensazioni di beatitudine, anche se solo terrene. Così riuscirò a costruirmi la via verso la pace, quella eterna.

Ciao Ivan, tesoro mio grande, aspettami. Quando mi verrai a prendere ti prometto che sarò rivestita di luce, quella luce che tu mi hai insegnato ad indossare.

OM SAI RAM

Maria Raffaella

 

Autore: Raffaella, in arte Sathya.