“L’hai capito?”. Afferma il Signore. “Finalmente l’hai capito. Ora, quando lo chiami, Ivan viene perché non è più materia”. “ Come fa a venire?”. “ Possibile che tu non capisca che tuo figlio è venuto al mondo per aiutarti a crescere?”. “ Mio figlio fa crescere me che sono sua madre? Come è possibile?”. “E’ semplice, ha raggiunto prima di te la sua completezza in Dio, è nato da te per aiutarti a sua volta a raggiungerla”. “ Perché Signore, perché solo a me? Perché gli altri parenti questa cosa non l’hanno digerita e desideravano che Ivan vivesse nonostante la malattia…era imbottito di medicine per deviarlo dalla realtà.” “ Per deviarlo dalla realtà terrena, non da quella divina…tu sei più privilegiata. Ivan per 27 anni ha vissuto nel suo mondo di sentimento e di amore. Io lo accompagnavo sempre e provavo con lui l’insopportabile sofferenza di essere costretto in un corpo. Ivan era considerato “matto” proprio perché non sopportava la sua realtà umana…Dunque mi ha scelta per aiutarmi ad incontrarti. Senza mio figlio non avrei mai potuto averti nel mio cuore, Signore così pulsante di felicità!”. “ Sei lenta, tesoro mio, però arrivi alla mia realtà!”. “ Signore, te lo scrissi quel giorno, ricordi? Tu ti lamentavi perché a Prashanti molti vengono a chiederti solo favori e grazie, ma pochi vengono ad amarti…mio Baba, come faccio a dirti con parole umane ciò che provo per te? Tu leggi fra le mie righe: te lo scrissi allora, te lo scrivo ora. Tu sei il respiro della mia vita”.
Autrice: Raffaella, in arte Sathya
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