Un giorno, a fine novembre, la Malcapitata si trova davanti alla guardiola. Sta raccontando tranquillamente alla Custode un fatto che le è occorso in mattinata. La signora addetta alla portineria, custode del caseggiato, le aveva fatto da intermediaria per la locazione di un garagino nei pressi, e la Malcapitata le stava riconsegnando le chiavi, in attesa che fossero effettuati alcuni interventi. Le due donne si stanno confrontando tranquillamente quando transita un Tizio seguito da un altro più giovane. La Malcapitata li vede con la coda dell’occhio, indifferente. Il Tizio invece, avendola vista di spalle e poi riconosciuta, si blocca, si gira, mentre il Tizio più giovane rimane immobile al portone. Il Tizio comincia ad inveire, accusando la Malcapitata di non averlo fatto dormire a causa del rumore che lei produceva nel locale contiguo al suo. Non ascolta i tentativi di chiarimento alza ancora di più il tono di voce e si slancia ad insultare la Malcapitata con espressioni poco cortesi, del genere Rompicoglioni e Vaffanculo… protende il braccio puntando l’indice, per fare intendere che ben volentieri sarebbe passato alle vie di fatto. Il ragazzo tace, contemplando il padre con aria ammirata… ‘ Povero ragazzo, che bell’esempio’… queste, ad energumeno svanito, le parole della Custode. Nel frattempo la Malcapitata, sofferente, trema e quasi piange. Che razza di gente gentaccia, maleducata e prepotente, con le persone sole, anche donne; una vera vigliaccheria. La Malcapitata aveva in precedenza cercato di mostrarsi gentile davanti a certe pretese, aveva conservato in wa il testo dei messaggi da cui si poteva evincere che, pur reagendo con garbo, lei era disponibile ad accontentare, bastava che fosse avvisata della eventuale presenza. Ma Tizio, Tizietto e pure Tizia accusavano, e pretendevano senza pietà. Robe da matti!
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