Da molto tempo Viola desiderava trascorrere una bella, lunga, riposante vacanza. Perciò aveva scelto con largo anticipo la formula della crociera, mediante cui poteva spostarsi da un luogo all’altro senza dovere continuamente disfare e rifare il bagaglio, cambiare letto, sottoporsi alle alzatacce di prassi nei tours organizzati, che al momento non la attiravano. Non avendo trovato nessuno disposto ad accompagnarla, la donna aveva deciso di partire sola, la miglior compagnia. Certe volte i compagni di viaggio si rivelano molto diversi da come appaiono nella vita normale: pretenziosi, mai contenti di nulla quindi propensi a rinfacciare la responsabilità della scelta compiuta, manco si trattasse di vita o di morte. Si trattava di persone in fondo estranee, che si erano perfino fatte anticipare la quota, promettendone la restituzione; se non in denaro, sotto forma del tipo di aiuto che a Viola poteva servire. Alla donna era già capitata un’esperienza del genere, da mai più ripetere. Inoltre la crociera offriva il vantaggio che se capitasse un guaio, del tipo una storta ad un piede, la persona che viaggia sola in teoria non dovrebbe venire scaricata dove capita e lasciata in balìa a se stessa, altra esperienza accaduta purtroppo; l’infortunato continua a viaggiare sul carrozzone comune, assistito, e fruisce egualmente di molte opportunità. Insomma, Viola era certa dei vantaggi di quel tipo di viaggio, e, non imbattendosi in capitani alla Schettino, della relativa sicurezza che si poteva ottenere. La donna si imbarca serena, col suo bel trolley nuovo di zecca e la testa sgombra da brutti pensieri, pronta a riscuotere tutte le aspettative che nutriva da tempo. Finalmente il mare, innanzitutto. La distesa infinita di acqua blu, in movimento perenne; Viola da sempre ama il mare, la sua massa di acqua accogliente ed inquietante al contempo. Il mare ti accoglie e ti abbraccia, ti circonda e ti culla. Ma quando si infuria, i misteri e gli abissi che cela impauriscono, fanno riflettere sulla fragilità dell’essere umano, sulla sua breve parabola e la sua enorme immodestia nel non considerarla, quasi mai. Poi, navigando, sono bellissimi i panorami, che vicino alla costa si ammirano ben altrimenti che dalla terra ferma; a Viola, in qualsiasi luogo sul mare si fosse venuta a trovare, era sempre piaciuto salire su un comune battello e poter ripercorrere per brevi tratti la costa, trovandosela di fronte. L’effetto è diverso, complementare a quello ottenuto muovendosi a terra: case, alberi, lo sciamare lontano delle persone, monumenti, alture…solo così il quadro completo si ricompone. A maggiore ragione su una nave con un lungo percorso, il costeggiare e potere poi visitare i luoghi ammirati dal mare, ripropongono la stessa emozione, da poter rivivere quasi ogni giorno. L’entrata e l’uscita dai porti permettono di vedere dall’alto particolari di insiemi altrimenti destinati a sfuggire nella loro totale bellezza. Una volta sbarcati, passeggiando e visitando le mete raggiunte, la prima visione ricevuta dai ponti sulla nave non ti abbandona, e permette di assaporare la visita in modo completo. La crociera di Viola consiste in un lungo giro all’interno del mare Mediterraneo e nei primi giorni la donna è rilassata, serena, felice di poter appagare la sua sete di spaziare fra mare e terra, di riempirsi la testa di blu, di verde, dei colori umani, che catturano e riproducono i tanti in natura. Come sempre succede, c’è un piccolo neo. Viola non aveva considerato che lo stare su una nave ripropone schemi di vita a volte odiosi. Una nave da crociera è un paese viaggiante, composto da persone che talvolta si recano a compiere viaggi del genere per motivi che nulla hanno a che fare coi panorami e l’azzurro del mare. Molte persone scambiano il viaggio con la voglia di divertirsi, a tutti i costi, di formare gruppetti chiusi, oppure di starsene in coppie, che soprattutto fuori stagione sono formate da barbagianni di ambo i sessi con al fianco i relativi accompagnatori, magari di giovane età. La solita storia: vacanza completa di accompagnatori da letto. Quindi Viola si trova a patire una situazione di relativa solitudine, soprattutto al tavolo a lei destinato: la crociera non è per single, con socializzazione inclusa nel budget. Questo aspetto le era sfuggito, ma Viola è una persona propositiva ed ottimista… ci sarà pure qualcuno con cui poter condividere tutto quello che lei sta provando… già nel suo quotidiano Viola ha dovuto abituarsi alla solitudine, che a volte le piace, a volte meno, ed in viaggio avrebbe desiderato più compagnia, almeno la sera, al suo tavolo, fiancheggiato da un altro rimasto deserto… Pazienza… invece no, quella sera, a quasi un terzo del viaggio, il tavolino vicino al suo, rimasto deserto, viene occupato da un passeggero appena imbarcato: non aveva potuto partire ad inizio crociera ma a sue spese è riuscito a raggiungere la nave prima che iniziasse la traversata per costeggiare le coste africane. Il nuovo arrivato sembra una persona ammodo e gentile, sempre sorridente; le si è presentato e Viola ha scoperto di avere con lui una passione in comune: dipingere. Da quel momento tutto diventa ancora più bello, i due chiedono di unire i tavoli e iniziano a conversare, prima ai pasti poi di giorno, o a bordo o durante le escursioni. Ora Viola è davvero contenta e sorride spesso: si sta instaurando una buona amicizia, magari destinata a durare anche oltre i giorni del viaggio. A lei non importano sesso, età, condizione sociale ed economica, le interessa la testa delle persone, l’affinità del pensiero. Che bel viaggio! Le ci voleva, a lungo sognato poi realizzato. Nella vita bisogna sapersi concedere pause che restituiscano la voglia di vivere. Cioè, di sapere apprezzare la fragile vita per quello che offre, sapere ricordare i momenti piacevoli, anche sognare, con quella modestia che ci induce al sorriso, da offrire e ricevere.
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