A volte, purtroppo, vuote parole a fiumi per celebrare, in prima fila, chi se ne va. Coccodrilli maestosi, formali, intrisi di quel‘sentimento’ dettato da una sottile forma di ipocrisia. Quasi un rito tribale, per appropriarsi della persona scomparsa e poterla così dimenticare con la coscienza tranquilla. Preferirei poche parole, indirizzate a lei, solo a lei: “… luminosi occhi chiari, penetranti e sardonici. Risata aperta, perfino bécera. Spirito libero, eclettico, fino alla fine… e l’hai dimostrato…!”. Cara compagna di vita, ti ricordo ogni giorno con un grande sorriso, senza piangere irreverenti lacrime di coccodrillo.
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