Quelle relazionali. Troppe volte si incrociano esseri votati soltanto a se stessi. Persone che, pur di non impegnarsi a costruire, consolidare o salvare un rapporto di tipo relazionale, invocano le cosiddette macerie. ‘Come sono infelice! Come sono sfortunato! Meglio mi chiuda in me stesso a contare le macerie della mia vita!’. Non mi ricordo con esattezza chi per primo mi ha detto queste parole. Forse perché di lagne del genere se ne sentono spesso. Ma mi chiedo. Queste persone se veramente vogliono salvare un rapporto, oppure chiuderlo, si decideranno una buona volta a darsi da fare, a guardarsi dentro? Comodo nascondere la testa ed attribuire agli altri le cosiddette macerie relazionali, compatirsi e grattarsi la pancia. Più che comodo, demenziale direi. Soprattutto per chi si ostina a restare vicino agli autori dichiarati di tali macerie.