Il terzo romanzo, “Sedia da ballo”, è stato, come il precedente, presentato sia in Lombardia che in Liguria. E’ stato citato in articoli e riviste, ma confesso che forse anche per le imperfezioni di stampa, dovute ad un errore di file, a mio parere finora non è stato apprezzato come pur meritava. L’argomento sociale esce dal chiuso della famiglia ristretta per estendersi alla categoria degli “anziani”. Per illustrare il romanzo mi riferisco alla bozza di un articolo rimasto inedito. “ L’azione è inserita in un ambiente al di fuori del comune, quello della provincia e della casa di riposo, tema apparentemente poco romanzesco, scelta sicuramente originale… Anche la struttura narrativa è nuova, interessante: si presenta formata da 16 capitoli che sono in realtà 16 racconti, strutturati e giustificati per sé…ma che trovano la loro unità nel proseguo della narrazione…la protagonista che tiene il filo narrativo delle vicende è Penelope, una giovane donna che vive una vita domestica difficile, con la figlioletta Mafalda e con un marito rozzo e fedifrago, che la accusa di ogni suo insuccesso, la mortifica ed umilia. La donna si reca con grande regolarità al ricovero situato in un grande parco verde in collina, ampio, elegante e ben arredato, per a far visita alla zia. L’anziana è un’ ex attrice di successo,lucida ed attenta sia a quello che le sta intorno sia agli umori variabili della amata ed inquieta nipote… come ogni piccola comunità in cui si deve vivere insieme, convivono forzatamente persone grette, pettegole, chiuse, e persone generose ed altruiste: non basta purtroppo essere vecchi per essere saggi. Come avviene nella vita reale hanno il loro spazio anche personaggi positivi, di grande umanità, come Dante, Gino, Angiòla ed Emma…nella struttura ci sono anche reparti misteriosi, fantasma, dove potrebbero viversi esperienze da giallo o horror, ma che, si scoprirà, sono espressione di un reparto sperimentale, dove si accettano volontari per aiutare la ricerca sulle staminali…gli interessi economici più o meno reconditi potrebbero spingere verso scelte moralmente discutibili. Marco, il figlio di Gino, è addentro a tali problematiche. Penelope confida alla zia Marina i propri crucci e le proprie difficoltà sociali… pian piano si rende conto che il suo bisogno delle associazioni, le sue conseguenze frustrazioni, il suo vuoto interiore, non sono altro che il frutto della solitudine, della ricerca di certezze, che non possono esser colmate da surrogati della vita autentica di cui sente la necessità. All’interno della casa di riposo iniziative come il ballo, il giornalino e gli spettacoli teatrali favoriscono il nascere di nuove amicizie, prima impensabili, mentre il rapporto fra Marina e Gino, Penelope e Marco, si trasforma in amore. Amicizia, amore, collaborazione, ovvero rispetto per gli altri. Le vicende proseguono premiando coloro che, giovani e anziani, scoprono o riscoprono il senso di completezza e di gioia che deriva da un rapporto sereno con chi li circonda.
Editore: Sacco
Autore: Ione Vernazza
Argomento: Libri Narrativa Italiana
Anno: 2008
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