La donna continua a sfregare le suole delle ciabatte sullo stuoino. Non le sembra che siano mai abbastanza pulite. Quand’era piccola la donna leggeva continuamente una fiaba, le sembra che si chiamasse ‘ La Principessa sul pisello’. Niente a che fare col sesso, nonostante si parlasse anche di materassi. Moltissimi, sovrapposti fino a formare una montagna, instabile. La principessa ne aveva bisogno per riuscire a dormire: era convinta che sotto il primo fosse celato un pisello, che la disturbava nel sonno. Quindi la poveretta si arrampicava su di una scala fino a raggiungere l’ultimo, poi riusciva a dormire raggelata dalla paura che la montagna dei materassi crollasse e la seppellisse. Almeno, questo era il ricordo che la donna aveva di quella fiaba. Tante volte la donna si chiedeva perché la principessa non si decidesse a scovare il dannato pisello, risolvendo il problema; poi ammetteva che senza il pisello la fiaba non aveva ragione di esistere. Quale fosse il messaggio, non l’aveva ancora bene decodificato. O forse, la donna non si impegnava abbastanza, come la principessa: tutt’e due erano afflitte da una forma un po’ maniacale, ed almeno la sua non comportava la presenza di materassi pericolosi. Ora la donna si voleva impegnare a comprendere; la principessa si ostinava a ignorare il pisello, lo ovattava al meglio, si costringeva a dormire nel rischio e nella paura. La donna invece sfregava le suole, addirittura qualche volta le passava con una spugnetta perché fossero ancor meglio pulite. Con le scarpe non accadeva: quando rientrava nell’abitazione la donna il più delle volte dimenticava l’esistenza dello stuoino. Le accadeva solo con le ciabatte con cui si muoveva per casa. Pensandoci bene, il pisello nascosto doveva esser marcito, si era stritolato e poi ridotto in polvere; la fiaba si fermava prima di questo particolare sgradevole. Nell’immaginario, il pisello collocato sotto i materassi deve rimanere sempre verde, sempre fresco, bello tondo. Invece la polvere sotto le suole, la sporcizia sui pavimenti, sono tali fin dall’inizio. Dunque? C’è una matrice comune? L’esigenza di far pulizia? Di che tipo? Interiore? Ahh…ma che noia! La donna riconosce che addentrarsi in meandri del genere non le è congeniale: la testa comincia a dolerle. La soluzione immediata è lasciare la fiaba al proprio posto, con il proprio finale: senza porsi domande sulla principessa. Quanto a lei…ecco….per il momento la donna si reca in camera sua, cerca dentro un cassetto e quella sera si infila un paio di calze morbide, soffici, coloratissime, con la pianta del piede munita di cuoricini di gomma antiscivolo. Ci si cammina anche meglio che con le ciabatte, poi si lavano, com’è giusto che sia… che sollievo!