Io sento l’uomo così piccolo di fronte all’Universo che non capisco come si possa pensare che non esista Dio. Piccolo l’uomo, fisicamente, moralmente, intellettualmente. Penso che i filosofi che negano l’esistenza di Dio si lascino trascinare dal filo della logica della ragione umana, quindi attribuiscano alla ragione una validità che essa mostra non avere, sia attraverso la molteplicità delle forme della filosofia stessa, sia attraverso quella che è la forma più pura della ragione, ossia la matematica, basata inevitabilmente su postulati; se cambiano i postulati, il discorso matematico cambia. Dove è allora il vero? Penso sia solo in Dio, un Dio perso, cui l’uomo tende con tutte la sue forze migliori. Il discorso di Feuerbach sull’amore non mi persuade. Ci sono forme d’amore che non derivano dai sensi: il suo mi sembra un gioco intellettuale per dimostrare una tesi prestabilita. La religione cristiana per quanto ne so è la più sublime perché è basata sull’amore che è il miglior sentimento umano. E’ una religione. Chiede un atto di fede. Solo dopo l’atto di fede e nel suo ambito si può ragionare. Ma la sua base sono il sentimento, la fantasia, non la religione. E’ su questa fantasia che hanno riposato e riposano milioni di uomini. ‘Vi lascio la pace, vi do la mia pace’, ha detto Cristo. E perché ragionevolmente ha valore sovrapporre la logica alla fantasia? Mi meraviglio che i marxisti non vogliano attribuire valore alla fantasia, attraverso la quale soltanto uomini incolti possono ed hanno potuto vivere una vita spirituale. Non è forse la fantasia la matrice essenziale della genuina cultura di massa che loro vogliono rivalutare? Anche le streghe, se sono esistite nella mente di tanti, hanno il loro valore umano e conoscitivo.

Autrice: Gianna