Il vecchio Generale, quasi novantenne, aveva desiderato passeggiare un’ultima volta su quella chiara ed interminabile spiaggia del Pacifico, prima che gli sbiaditi ricordi della fanciullezza svanissero del tutto, assieme ai suoi neuroni perituri.

Il vento gli scompigliava i capelli fini e candidi come la neve, mentre con gli occhi socchiusi sorbiva, avido e beato,quel paesaggio infinito e luminoso che doveva assomigliare al paradiso.

Un aereo grigio sorvolò la spiaggia ad alta quota perdendosi sull’oceano, come un insetto ronzante, suscitando nella mente ebbra di ricordi e di nostalgia un’immagine fugace di uomini incatenati che precipitavano in mare, turbinando nel vuoto.

Il Generale tornò subito alla realtà, richiamato da un’anziana signora, vestita di nero, che chiese il permesso di farsi scattare una fotografia a colori al suo fianco. Ella, assicurava, lo stimava ed amava tanto…

Le guardie stavano già dicendo di no, ma il Generale fece cenno con la mano di lasciarla avvicinare, e le sorrise bonariamente. Gli accadeva ormai di sovente di provare conforto trovando qualcuno con cui condividere, in certo modo, il peso della responsabilità che gravava sulle sue spalle decrepite.

Allora, subitamente, avvenne l’imprevisto: la donna si scagliò sull’anziano come un serpente che attacca, sputando, insultandolo e rinfacciandogli nefandezze antiche.

 Quel corpo appassito di anziana vedova si rinvigoriva, alimentato all’improvviso da una riserva di energia accumulata nel cuore durante decenni trascorsi a covare un odio senza fine, ricordando il passato, coltivando il sogno di quell’incontro improbabile con colui che le aveva tolto ciò che di più importante aveva avuto dalla vita.

Il Generale ebbe timore, vacillò e si coprì il volto con gli avambracci, mentre le guardie del corpo bloccavano quell’aggressione.

Uno sputo bianco, oltraggio dell’anziana, colava da una guancia del vecchio, e le mani gli tremavano.

Nonno! Nonno!La nipotina gli correva incontro, gridando.

Quando lo raggiunse, gli chiese singhiozzando: ” Nonnino, perché quella signora cattiva voleva farti del male?”.

Il generale non le rispose, solamente le accarezzò con una mano la testolina, mentre il suo sguardo si perdeva di nuovo nella luce e nel vento, che continuava a scompigliargli i capelli fini e candidi.

Alle loro spalle, un grande paese cresceva e prosperava, forse un po’ isterico e diviso da vecchi rancori.

Santiago del Cile 2004

 

Autore: Franco