Il tuo sorriso ( che è proprio tuo) dalle carte fotografiche mi vuole insegnare qualche cosa che non riesco più a fare, da tempo.
Sorridere o ridere.

Alcune volte, guardandoti sorridere mi sembra non vero, irreale, impossibile, ma poi….. non posso tenere la tua mano.
Chiedo un sostegno, una consolazione.
Pregando, dovrei trovarla in Nostro Signore; ma non riesco a vederla, a sentirla in me.
Sono umano, di terra, e non nel e del cielo, come “te”.

Che senso ha la mia vita senza “te”?

Sorridi per me. Grazie.

 

Autore: Giorgio Crespi