BaciucchioMiriam continuava a riflettere sulla differenza fra bacio, sbaciucchio e baciucchio. La donna era un tipo serioso, cioè una di quelle persone che apprezzavano le battute, gli scherzi, ma rimaneva sempre diffidente. In un certo senso forse Miriam preferiva le situazioni in cui le battute e gli scherzi dipendevano solo da lei: di se stessa era sicura, sapeva che non avrebbe mai parlato per ferire nessuno, invece degli altri lo era meno, molto meno. Era anche normale: la conseguenza del tipo di vita che aveva condotto, a contatto con gente che scherzava poco e somministrava battute, non solo verbali. Gente abituata a ‘fregare’ il prossimo, a studiarlo per individuare il sistema per poterlo sfruttare all’osso. Gente abituata a scambiarsi bacini di convenienza nelle grandi occasioni, stando attenta a restare con le guance scostate mentre sbaciucchiava per aria, a destra e sinistra, ed accompagnava quel gesto con dei mugolii, degli ‘mmmmm’ indefinibili, che, nelle intenzioni, accentuavano l’importanza del gesto. Quel giorno Miriam era un po’ giù di umore; fatti suoi, ed anche la circostanza in cui si trovava non la convinceva. Doveva incontrare una persona mai vista prima, per vari motivi. Sempre per vari motivi aveva accettato e favorito l’incontro, ma in quel momento era perplessa. Come avrebbe dovuto comportarsi con quella persona? Magari era antipatica, la voce è una cosa, la presenza fisica un’altra: ci sono persone che ‘a pelle’ destano un senso di estraneità, come se fossero aliene. E poi? Doveva scambiare bacini o sbaciucchi? Baci no. Per Miriam il bacio rimaneva una cosa importante, misconosciuta nel suo vero significato. A parte il bacio uomo-donna, con la connotazione di tipo sentimentale e sessuale, quindi appunto molto importante, anche il bacio dedicato a un bambino, a un anziano, a qualsiasi persona, sarebbe un gesto talmente significativo che diventa difficile darlo, e riceverlo… inopportuno… Ecco, la persona è arrivata, in ritardo. Miriam la guarda…la saluta…altrettanto. Dopo poche parole la persona la fissa diritta negli occhi e con le labbra accenna a un baciucchio. In quell’attimo Miriam coglie a fondo la differenza fra bacio, sbaciucchio e baciucchio. Lo sbaciucchio è pattume, il bacio è…ma il baciucchio!! Le difese si allentano, per un attimo Miriam riesce a sentirsi come un gattino, attirato da quel suono irriproducibile che solo le persone disponibili compiono: è il richiamo di chi sa voler bene.